#17 PRODUCTION presenta:"THE BENCH VOICE"(Assaghese - LombardiaUno: 0-1)

E il ragazzino vestito da arbitro, col le gambe piu’ storte che io abbia mai visto, finalmente disse: “...Arnone…”
Io, come centinaia di altre volte risposi: “...Marco, 17”

E’ in quel momento che ho capito che, in questa occasione, avrei voluto tornare a scrivere una delle mie “Bench Voice”… eh già… perché solo chi non ci è mai entrato, non puo’ capire cosa significa “avere nostalgia dell’odore dello spogliatoio pre-partita”… odore di scarpe ingrassate… odore di piatti di pasta mangiati a orari improbabili e conditi come se fossimo in ospedale… odore di liquidi per le lenti a contatto… odori di cacca di manusardi e guanti rossi di couto…

E così, la rabbia per non essere tra i titolari e sgroppare su un campo che sembra un biliardo, è controbilanciata dal piacere di passare un’altra giornata a condividere lo spirito cameratesco della panchina, a spronare i propri compagni che traccheggiano sul manto erboso…

La giornata è iniziata subito bene, con Cazz’è (sicuro titolare) che non riesce a notare l’uscita autostradale del Forum di Assago (è poco visibile, diamogliene atto!) e, non contento, decide che è il caso di andare a prendere la Milano – Torino per vedere le bellezze che offre la cittadina di Arluno!!!... Impagabile, Cazz’è! Senza mamma-ford sembra un pulcino spaesato! Il campo, immerso nella ridente campagna assaghese, è abitato da animali strani che fanno la felicità di Luca Pozzi… coleotteri nani e grillo-talpa giganti ci passano sotto al naso e una simpatica cimice fa amicizia con Pasy (che per questo ha passato tutto il tempo in piedi, dietro la panchina). Al posto di Walter c’è Max che, nel ruolo di massaggiatore svogliato, ricorda molto il suo predecessore anche perché, a fine partita, ci ha svelato il suo segreto: ha seguito il maestro nelle rigide regole alimentari e si è presentato al campo ingolfato di cassoeula.
Purtroppo, come sempre accade, non tutto è rose e fiori… e così, al golasso del taurino, apice di gioia incontrollabile, è seguito un momento di follia collettiva nell’esultanza a grappolo (ovviamente grazie alle mia diadora maximus II io sono arrivato prima di tutti ad abbracciare il goleador) dal quale ne sono usciti feriti lo stesso Ema (scoppole a non finire, tanto che non capiva neppure piu’ dove fosse il centrocampo), Ste (svariati pugni ricevuti), io (alluce schiacciato da tacchettata) e soprattutto Derek che, ricevuto uno sganassone sulla mandibola, ha da prima cercato il colpevole (individuandolo nel rissosissimo Lollo) e poi si è autodiagnosticato uno spostamento scomposto della mandibola con conseguente inversione della masticazione (e probabile termine della carriera di modello).

Premio BENCH PLAYER al sottoscritto che, anche da bordocampo, riesce a incidere sulla partita sottolineando all’arbitro che “non si puo’ bestemmiare, siamo in un paese cattolico”… risultato: 80 minuti in superiorità numerica!

Premio S.I.N.A.P. a Danubio che, per un suo schema personale, insiste a voler passare rasoterra al portiere le punizioni dal limite, senza svelare a noi compagni cosa dovremmo fare per far funzionare lo schema




Dal vostro inviato,
"il numero 17"